” Tutto è finzione, solo la vita e le sue leggi sono autentiche, e nella vita solo ciò che è attivo è meraviglioso e capace e forte e giusto, perché la vita non conosce bellezza in quanto misura estetica. La più grande bellezza è un’effettiva esistenza. La vita non conosce né il bene né il male, ne la giustizia come misura di morale: il bisogno è il maggiore e il più giusto di tutte le morali. La vita non conosce verità razionali astratte come metro di conoscenza: il fatto è la maggiore e più sicura delle verità. Tali sono le leggi della vita. Può l’arte sopportare tali leggi se è costituita sull’astrazione, il miraggio, la finzione? Perciò nella pittura rinunciamo al colore in quanto elemento pittorico: il colore è la superficie ottica idealizzata dagli oggetti; è un’impressione esteriore e superficiale; è un accidente che non ha nulla in comune con l’essenza più intima dell’arte.”
– Manifesto del realismo 1920- (porzione)